Russi, prov. Ravenna - Italia -                        10-10-1997


Spett. Commissione europea dei diritti dell'uomo,

sono  un cittadino italiano che mai ha  aderito ad alcun partito politico per
essere libero di seguire la propria  coscienza  e  non  dovere  sottostare  a
perverse logiche imposte dalla disciplina di partito.

Ho una concezione della politica  antitetica  a  quella  del  Macchiavelli  e
ritengo che un Paese  e' democratico  e progredito  quando sono  rispettati i
diritti fondamentali dell'uomo ed esigo che siano realmente tutelati.
Esigo  inoltre dalla classe dirigente che si definisce di sinistra, la difesa
delle classi piu' deboli della societa'.

Coerentemente  con quanto ho affermato, mi  rivolgo a codesta commissione per
documentare e denunciare una  inaccettabile  violazione  di  un  fondamentale
diritto  dell'uomo, violazione a danno dei cittadini-elettori italiani che si
protrae, per  quanto  riguarda  l'argomento  specifico  della  denuncia,  dal
gennaio 1994.

Prima   della  denuncia  vera  e  propria,  spiego,  nella  parte  intitolata
"Premessa",  perche'   l'argomento  specifico   della  denuncia   stessa  sia
emblematico  della estesa  e perdurante  mistificazione e  falsificazione che
pervade  l'informazione e il mondo della  politica in Italia.

Emblematico  esempio e'  la assurda  e incomprensibile  crisi del  Governo di
centro-sinistra,   provocata  apparentemente  dal   partito  di  Rifondazione
Comunista  ma voluta in realta' anche da una parte della classe dirigente del
PDS per bloccare il  lavoro  della  Magistratura  che  sta  ripristinando  la
legalita', sta  aprendo squarci di verita' sulla  lunga catena di misteri del
passato e  sta scoprendo connessioni  tra criminalita' politica  affari che
vedono coinvolti anche esponenti del PCI-PDS;

Se  la crisi di Governo non rientrera',  la credibilita' del Paese subira' un
colpo  mortale proprio nel momento in cui  da parte dei mercati finanziari si
riponeva fiducia e stima nell'Italia, (si veda il riconoscimento ricevuto dal
ministro  Ciampi).

Sono perfettamente  cosciente della grave affermazione  fatta a proposito del
PDS, ma ritengo di documentare in questa lettera in maniera sufficente quanto
affermo  e l'argomento della mia denuncia mi autorizza a nutrire i dubbi piu'
inquietanti ; a  sostegno  di  questa  mia  tesi  sono  innunerevoli  i  dati
oggettivi inconfutabili che si possono menzionare.

Per  citarne uno legato all'argomento della denuncia ricordo quanto riportato
a pag.  73 del libro "Il venditore" di Giuseppe Fiori , prima edizione maggio
1995 ed.  Garzanti.

Nella  versione francese del libro uscito  col titolo "L'Europe des parrains"
l'autore Fabrizio Calvi,  facendo riferimento  a indagini  della Criminalpol,
ipotizza  un possibile coinvolgimento dell'entourage di Silvio Berlusconi nei
rapporti con la criminalita' organizzata.

Nella  edizione   italiana  del   libro  di   Fabrizio  Calvi,   edita  dalla
Mondadori-Fininvest  il riferimento a Berlusconi e' cancellato; evidentemente
il lettore  francese e'  piu' maturo  e per  questo ha  il diritto  di essere
meglio informato del lettore italiano impreparato a conoscere certe verita'.

                              		 PREMESSA

La violazione  oggetto della denuncia  mi indigna e  mi offende profondamente
come persona e dall'aprile 1994 vivo  in  uno  stato  di  tensione  e  rabbia
crescenti,  essendo piu' cosciente e consapevole di tale violazione grazie al
lavoro  che ho  svolto e  che ha  occupato molto  del mio  tempo libero.

Ritengo  codesta violazione  una ennesina  e inconfutabile  testimonianza del
degrado  morale della classe politica italiana,  la quale, per questo degrado
morale  in cui e' sprofondata, sta fallendo  totalmente nel suo compito e sta
portando il Paese allo sfascio.

Poiche' non accetto di  subire  passivamente  questa  pericolosa  evoluzione,
prefiggendomi anche  l'obiettivo di ottenere  la tutela del diritto  violato,
mi  rivolgo  a codesta Commissione dopo avere  percorso inutilmente nel  mio
Paese tutte le strade concesse ad un semplice cittadino come me.

Come da  documentazione in parte allegata, mi  sono rivolto dapprima al mondo
della informazione, poi ottenendo solo silenzi o risposte evasive, ho chiesto
risposte  a personalita' politiche, e alla  fine, profondamente deluso per la
meschinita'  delle  risposte  ottenute  anche  da  queste,  mi  sono  rivolto
all'Ufficio  di Presidenza della  Repubblica Italiana in  qualita' di garante
della Costituzione.

Dall'Ufficio Affari Interni della Presidenza della Repubblica Italiana fino a
questo momento non  ho ottenuto  alcuna risposta  ufficiale ma  solo promesse
telefoniche di risposta scritta che sono certo non arrivera'.

Posso dimostrare, con  documento audio,  come funzionari  dell'Ufficio Affari
Interni si permettono di prendere in  giro  un  cittadino  come  me,  facendo
promesse  di improbabili  risposte sperando  in tal  modo che  per sfinimento
desista e non mi occupi piu' dell'argomento.

Il comportamento tenuto  dall'Ufficio  Affari  Interni  mi  ha  profondamente
offeso e  umiliato come persona e per  me rappresenta l'ennesima conferma del
degrado civile e giuridico in cui e' precipitato il mio Paese.

Fortunatamente in questo  momento al Governo  del Paese vi  sono persone che,
godendo di  stima e fiducia in campo  internazionale ed essendo tecnici molto
preparati in materia economica, stanno risollevando la economia del Paese.

Pur essendo molto importante il risanamento economico, in un Paese progredito
come  l'Italia in  cui alla  maggioranza della  popolazione e'  assicurato il
diritto della vita e  la  tutela  della  stessa  (pur  esistendo  una  fascia
crescente di poveri a cui  questo  diritto  e'  negato)  diventa  altrettanto
indispensabile  il rispetto di  altri diritti e  fra questi vi  e' il diritto
alla corretta informazione e alla conoscenza della verita'.

Purtroppo questo  diritto che io ritengo vitale  come il rispetto della vita,
in  Italia da troppi decenni e' violato e calpestato.  Prima della caduta del
muro  di Berlino  certe violazioni  sono state  tollerate e  giustificate con
alibi ideologici (comunismo  = repressione  delle liberta'  individuali), per
cui in nome dell'anticomunismo e a tutela della "liberta'" dei singoli questo
Paese ha  dovuto subire  repressioni poliziesche  dirette da  personaggi come
Scelba o Tambroni e  sono  state  perpretate  nei  confronti  di  milioni  di
semplici  cittadini italiani di fede comunista anche illegali discriminazioni
civili e politiche.


Alla  fine degli anni sessanta e negli anni settanta per ostacolare in Italia
il   progresso    della   democrazia,    sempre   sfruttando    la   bandiera
dell'anticomunismo  si e' distinta  la associazione massonica  segreta P2, la
quale  dopo aver fatto  proseliti nel mondo  militare, giudiziario, politico,
industriale e  della informazione e'  stata una delle  colonne portanti della
strategia della tensione  che ha  portato alla  morte centinaia  di cittadini
comuni che  inconsapevolmnte si sono  trovati nel luogo  scelto come scenario
della strage; di queste stragi sono ancora ignoti i mandanti e gli escutori.

Dopo circa  quindici anni  di craxismo  culminati con  il fenomeno  noto come
Tangentopoli, mentre  la parte sana della  Magistratura italiana sta tentando
di  ripristinare la legalita'  nel Paese, incompresibilmente  tutta la classe
politica, pressoche' unita e compatta, sta cercando di impedire che il lavoro
dei magistrati  possa smascherare  e colpire  i responsabili  della dilagante
corruzione  che ha prodotto anche l'enorme  debito pubblico; essendo  questi
gli stessi personaggi che hanno inquinato la vita democratica del Paese negli
anni dello stragismo, si tenta di ostacolare la scoperta della verita'  sulle
stragi di  Stato e di fatto  si tenta di tutelare sia i mandanti delle stragi
medesime sia coloro che a sinistra si sono prestati al doppio gioco e si sono
resi disponibili per sancire patti scellerati.

Il  comportamento  della  attuale  classe  dirigente  del  PDS  e'  veramente
sconcertante a proposito dei  temi  della  Giustizia  e  della  tutela  della
legalita' e autorizza a coltivare i sospetti piu' inquietanti.

Perche'  se e' vero che nell'elenco di  iscritti alla P2 scoperto grazie alla
inchiesta  del dott.  Colombo e del dott.  Turone della Procura di Milano non
vi  siano iscritti del  PCI, e' anche  vero che circa  1800 persone risultano
essere iscritte alla loggia P2 e i nomi di costoro non sono ancora noti.

E' certo,  e i  messaggi ricattatori  di Craxi  sincronizzati con  la attuale
cronaca politico-giudiziaria lo  testimoniano,  dimostrano  come  la  mancata
conoscenza  della identita' di  queste persone che  rappresentano la piramide
superiore della  loggia segreta,  costituisca materia  di ricatti  continui e
costanti per condizionare e soffocare il progresso democratico del Paese.

E'  mia convinzione, maturata  anche a seguito  del lavoro che  ho svolto per
ottenere il rispetto del diritto violato oggetto della presente denuncia, che
sia certi inconcepibili comportamenti  di  determinate  forze  politiche  sul
problema Giustizia, sia  la confusione creata  da gran parte  del mondo della
informazione e la  crescente  apatia  indotta  nella  pubblica  opinione  sui
problemi della  legalita', siano il frutto  di uno scellerato accordo-ricatto
tra loggia P2 e il partito PCI-PDS [a proposito ricordo "I rapporti con Gelli
: lo scheletro  nell'armadio  del  PCI",cap.    IV  in  M.Teodori,  Ladri  di
democrazia,  Pironti Editore, e il libro G.PIAZZESI, Gelli,Garzanti, febbraio
1983].

Il comportamento della attuale classe dirigente del PDS e' sconcertante anche
per quanto concerne la questione  morale  e  la  trasparenza  amministrativa,
strettamente connesse  alla tutela  della legalita',  e come  sempre avviene,
prima  che la magistratura possa indagare,  queste tesi iniziano ad affiorare
nella  pubblicistica indipendente, libera dalla cappa  di censura che mira ad
occultare verita'  inquietanti.[vedi La  democrazia umiliata  1980:l'anno che
cambio' l'Italia - Sperling & Kupfer, pag.  60-62, Diego Novelli]

La  cronaca politica e  giudiziaria di questi  ultimi anni e'  piena di fatti
sconcertanti e  le prese di posizione assunte  dalla classe dirigente del PDS
nei  confronti di questi stessi fatti si giustificano solo con le inquietanti
ipotesi fatte.


Cito, a titolo di esempio, alcuni fatti piu' eclatanti :

a)  le allucinanti vicende giudiziarie del dott.  Di Pietro diventato oggetto
continuo  di diffamazione da parte delle reti Fininvest e di sempre piu' ampi
settori dello  schieramento del Polo.   Da qualche  settimana lo schieramento
dell'ULIVO, mediante l'offerta  della candidatura  al seggio  senatoriale del
Mugello,   pare  offra  sostegno  all'ex-magistrato;   a  mio  parere  questa
candidatura potrebbe prefiggersi l'obiettivo di ingabbiare e neutralizzare le
future e imprevedibili iniziative di  un  personaggio  come  Di  Pietro  che,
nonostante  il fango scagliato su di lui, gode  di un consenso e di una stima
superiore a quella di tutti gli altri leaders politici.

b)  il crescente numero di  personaggi del partito Forza  Italia o indagati o
sotto processo per reati gravi  (mafia,  corruzione)  a  partire  dal  leader
Berlusconi Silvio  per giungere  ai fedelissimi  Marcello Dell'Utri  e Cesare
Previti.   Questi personaggi, a cui qualcuno dovrebbe chiedere di mettersi da
parte in attesa delle sentenze giudiziarie, in nome di un peloso garantismo e
protetti da una irresponsabile complicita'  e  copertura  offerta  anche  dal
segretario del PDS, continuano a  sedere  indisturbati  in  Parlamento  quali
rappresentanti  del popolo italiano e impunemente possono aggredire e tentare
di delegittimare agli occhi  della  pubblica  opinione  dalle  reti  Finivest
magistrati   come  Borrelli  o  Caselli  ai  quali  invece  non  e'  permesso
l'esercizio dei  piu' elementari  diritti della  persona e  quando esercitano
questo diritto, esprimendo  idee e  concetti sul  tema della  legalita', sono
subissati  da critiche e censure provenienti da  tutta la classe politica.  A
proposito della  vicenda  giudiziaria  che  coinvolge  il  deputato  Previti,
indagato dalla  Procura di Milano  per sospetta corruzione  di magistrati per
conto di ambienti imprenditoriali milanesi, oramai solo al segretario del PDS
sono ignoti  i mandanti  della corruzione,  visto l'appello  rivolto dall'on.
D'Alema ai leader del POLO Fini e Berlusconi, affiche' prendano pubblicamente
le distanze dal parlamentare inquisito e sospettato di corruzione.

c)  la riduzione del dibattito politico e del confronto di idee e di opinioni
oramai solo agli show televisivi di  cui  e'  maestro  il  piduista  Maurizio
Costanzo,  onnipresente nelle reti televisive  del piduista Berlusconi, nella
RAI  ed ora anche ai dibattiti  politici organizzati nell'ambito del Festival
dell'Unita';   in  questi  dibattiti   la  politica  e'   oramai  ridotta  ad
avanspettacolo  o a passerella di "divi" televisivi, in cui non si affrontano
i  problemi veri della gente, quali ad esempio il problema della immigrazione
clandestina causata dalle ingiuste condizioni  di  vita  a  cui  sono  ancora
costrette  intere popolazioni del  pianeta; a riguardo  stupisce e meraviglia
che forze politiche di sinistra, offrano spazio, come e' avvenuto al Festival
nazionale dell'Unita', in  un  dibattito  politico,  ad  un  personaggio  del
calibro di Emilio Fede  il quale  non perde  occasione per  esternare fiducia
illimitata  nel padrone Berlusconi che in tema di rispetto della legalita' ha
affermato ad esempio :

"i  miei otto milioni di elettori credono a  me e non alle sentenze di questi
giudici" [pag.105 TELEVIDEO Giovedi 17 Ott 1996 ore 01:20:20].

I giudici a cui alludeva  il  Berlusconi  sono  magistrati,  servitori  della
Repubblica Italiana,  legittimati  a  fare  giustizia  nel  nome  del  popolo
italiano.

		                                DENUNCIA
Dati del denunciante.

Cognome                   		:     CAMPOLI
Nome                      		:     PIETRO
Nazionalita'              		:     Italiana
Professione               		:     impiegato
Data e luogo di nascita   	:     10-08-1952     Russi   RAVENNA
Domicilio e residenza     	:     .............................
	                                        	   Russi  Ravenna  (ITALIA)
Telefono                  		:     ........................

Esposizione dei fatti     : ritengo che sia stato violato il diritto tutelato

dall'art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo approvata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10-12-1948

dall'art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell'uomo e delle liberta' fondamentali
adottata Roma 4-11-1950
entrata in vigore  03-09-1953
ratificata il 4-08-1995. n. 848 (G.U.Italiana n.221 del 24-09-1995)

dall'art. 21 della Costituzione Italiana in vigore dal 1-1-1948.

Intendo con  cio' riferirmi alla  censura, operata dalla  quasi totalita' dei
mezzi  di   informazioni  italiani,   della  notizia   del  reato   di  falsa
testimonianza  di cui si e' reso  responsabile il cittadino Berlusconi Silvio
in data 27-09-88 dinnanzi al Tribunale di Verona.

Con sentenza  n.   97 n.215/89  del Reg.   Gen.   della  Corte di  Appello di
Venezia, in  giudicato il 13-02-91,  il cittadino Berlusconi  Silvio e' stato
riconosciuto colpevole del reato penale  di  falsa  testimonianza  per  avere
falsamente dichiarato in sede  di  interrogatorio  dinanzi  al  Tribunale  di
Verona, in data 27.09.88, di essersi iscritto alla Loggia P2 in un periodo di
poco anteriore  allo  scandalo  e  di  non  aver  mai  pagato  una  quota  di
iscrizione.

Nella medesima sentenza si dichiara non doversi procedere, in ordine al reato
di  falsa testimonianza,  nei confronti  di Silvio  Berlusconi per  essere il
reato estinto per amnistia.

Pur tuttavia  nella  medesima  sentenza  si  afferma  che  il  Berlusconi  ha
compiutamente realizzato gli  estremi obiettivi  e subiettivi  del contestato
delitto  interrogato in qualita'  di teste-parte offesa  dinnazi al Tribunale
Penale di Verona.

Essendo  intervenuta la ventitreesima amnistia della storia repubblicana, che
io  considero una riprova del degrado civile  e politico italiano, il reato e
gli effetti penali sono stati  estinti  ma  non  puo'  essere  cancellata  la
responsabilita' morale del reato compiuto.

Questo   precedente  penale  e'  di  una   gravita'  tale  da  precludere  la
possibilita' a  qualunque  cittadino  di  ricoprire  incarichi  Istituzionali
perche' ne compromette la credibilita', requisito imprescindibile per un uomo
politico.  Puo' rimuovere  tale  preclusione  sopramenzionata  solamente  una
investitura popolare, ottenuta col voto  libero  e  cosciente  dei  cittadini
informati correttamente di un cosi' grave precedente penale.

Poiche'    la   notizia   in   oggetto,dopo   l'entrata   in   politica   del
cittadino-imprenditore  Berlusconi non  e' stata  diffusa presso  la pubblica
opinione  italiana   in  maniera   tale  da   far  decadere   la  preclusione
sopramenzionata, il deputato  Berlusconi  e'  delegittimato  in  qualita'  di
rappresentante del popolo Italiano.

Nelle  pagine allegate a questa lettera e' documentata parte del lavoro da me
svolto per ottenere la tutela di questo diritto violato.

Sulla base della  documentazione allegata,  denuncio per  il silenzio  che ha
avvolto questa notizia :

- la stampa italiana per non  avere  adempiuto  al  suo  dovere  di  corretta
informazione della pubblica opinione.
Allegata alla denuncia vi sono copie  di  lettere  e  fax  da  me  spedite  a
periodici, quotidiani e agenzie giornalistiche.

-  la classe politica per il silenzio riguardo la notizia in oggetto e per la
legittimazione come  rappresentante del popolo italiano  di un cittadino come
Berlusconi.

- l'ufficio di Presidenza della Repubblica Italiana per non avere ancora dato
alcuna  risposta alle mie lettere-denuncia scritte il 12-08-1994, il 23-09-95
e il 04-01-96.

Dalla documentazione  allegata alla presente  lettera, che e'  solo una parte
del  lavoro da me  svolto su questo  argomento ricordo ora  i dati obiettivi
piu' eclatanti a scopo esemplicativo.

1- Articolo di Indro Montanelli - "Delitto e castigo" - La Voce del 1-09-94
"Berlusconi  non e'  uomo da  avviso di  garanzia, e  tanto meno  da manette.
Nonostante l'amicizia che un tempo  ci  lego',io  so  poco  dei  suoi  affari
privati.Ma non credo abbiano mai intaccato il codice penale."

2-   Risposta ricevuta dall'on. Violante ex-magistrato, vice-presidente della
Camera in data 20-07-95 ad un pubblico dibattito in cui avevo  denunciato la
censura della notizia  attuata anche dal PDS a cui l'on. Violante appartiene.
Conservo documentazione video  e audio che  ho consegnato anche  a persone di
mia fiducia.
"io non ho  nulla da rispondere.   La sua  domanda e' questa  : Berlusconi e'
stato condannato per falsa testimonianza e poi ha avuto l'amnistia.  ....  Va
bene   e'  stato  amnistiato  per  falsa   testimonianza,  io  credo  che  le
responsabilita' politiche di Berlusconi sono molto piu' gravi ...."
e ha concluso   la   risposta   raccontando   una   specie   di   barzelletta
sull'ottimismo del Berlusconi.
Questa risposta per me e' inaccettabile soprattutto perche' fornita da una
persona che ora ricopre la terza carica Istituzionale dello stato italiano.

3-  Ammissione di ignoranza della  notizia  in  oggetto  da  parte  dell'avv.
Carlo Taormina e dell'on.  Francesco D'Onofrio.


L'avvocato Carlo Taormina ha ammesso  di  ignorare  la  notizia  della  falsa
testimonianza di  Berlusconi nel corso  di una tribuna  politica trasmessa da
una televisione privata  durante  la  campagna  elettorale  per  le  elezioni
politiche del  21-04-1996 nelle quali  si presentava come  candidato di Forza
Italia di  cui e'  leader lo  stesso Berlusconi.   L'emittente  televisiva e'
Odeon TV, la domanda e' stata fatta dal direttore del settimanale Avvenimenti
Claudio Fracassi.   Non ho la  registrazione ma ho  avuto conferma telefonica
dal direttore circa la veridicita' del fatto.
L' onorevole Francesco D'Onofrio,  alleato  politico  di  Berlusconi,  da  me
interpellato in diretta  alla emittente Italia  Radio ha affermato  : "No che
abbia dichiarato il  falso  lo  dice  lei",  cfr.    trascrizione  della  mia
telefonata   ad  Italia  Radio  del  02-04-95  ore  10:10  circa.    Conservo
registrazione  audio del contradditorio con l'on.  D'Onofrio e persone di mia
fiducia posseggono copia della cassetta.

Termino con  la trascrizione di affermazioni  rilasciate dall'on.  Berlusconi
Silvio  al canale televisivo Italia Uno (di cui e' proprietario), e trasmesse
in data  24-03-96 alle  ore 12:30  circa.   Di questa  dichiarazione conservo
registrazione su videocassetta.
["I magistrati"  - non si  capisce a chi  si riferisca -  "utilizzano il loro
potere non per fare Giustizia ma  per  eliminare  il  nemico  per  loro  piu'
pericoloso,  il   leader  della   coalizione  avversaria,   della  coalizione
liberale;....   io ho dalla mia il giudizio di 10 milioni di elettori, contro
ho  o avro' il giudizio di 5,10 persone che hanno vinto un concorso, che sono
militanti  di  una   parte  politica  e   che  usano  la   Giustizia  a  fini
politici.....".
Queste   affermazioni  sono  la  ennesima  riprova  del  degrado  in  cui  e'
precipitata  la classe politica  italiana che legittima  come leader politico
una  persona  che,  sfruttando  l'enorme  ricchezza  accumulata,  rifiuta  di
sottoporsi al giudizio della Magistratura perseguendo l'impunita' contrattata
come merce  di scambio  con il  livello di  democrazia e  di legalita'  di un
popolo intero.

Fortunatamente una parte della Magistratura  riesce  ancora  a  garantire  la
difesa della legalita' facendo opera di supplenza nei confronti di una classe
politica che  e' o corrotta o inetta o ricattabile e  che tenta di garantirsi
l'impunita' sfruttando  a proprio vantaggio la situazione  di  emergenza  del
Paese causata principalmente proprio dalla  stessa classe politica.

Se  questo  settore  della  Magistratura  italiana  non  avra'  la  forza  di
decapitare la  parte della classe politica  italiana delegittimata, il futuro
che attende  l' Italia sara' di diffusa  illegalita', la democrazia del Paese
sara' in  pericolo e dopo  la stagione delle  stragi di Stato,  dei misteri e
delle illegalita'  dei servizi segreti deviati,  della magistratura deviata e
della  politica  deviata,  si  dovra'  assistere  alla  impunita'  pressoche'
generalizzata e le verita' giudiziarie che stanno affiorando in questi ultimi
tempi saranno soffocate  e allontanate,  utilizzando, per  raggiungere questo
obbiettivo, retorici appelli pronunciati in nome dello stato di emergenza del
Paese,  appelli che sono irricevibili da chi  in questo Paese ha fatto sempre
il proprio dovere e ha fatto rinunce e sacrifici per rispettare la legalita'.

Perche'  cio' non avvenga mi appello a questa Commissione giuridica affinche'
vengano prese le iniziative necessarie per richiamare le Istituzioni italiane
al rispetto del diritto violato oggetto della denuncia.

Fiducioso di  ricevere da  codesta Commissione  una risposta,  dichiarando la
massima disponibilita' nel fornire  la  completa  documentazione  del  lavoro
svolto nel mio Paese al fine di ottenere la tutela del diritto violato, 
							porgo distinti saluti.