III' lettera spedita a Strasburgo :

 contiene i chiarimenti richiesti.

 Russi 12-02-98

Oggetto : risposta e chiarimenti alla lettera del 20-01-98 pervenuta il 26-01-98

Riferimento : PK 13465 Pietro Campoli c/Italia

 

Spett. Commissione europea dei diritti dell'uomo,

come richiesto nella lettera pervenutami il 26-01-98 fornisco le precisazioni che ritengo necessarie affinche' il mio ricorso del 10-10-97 sia sottoposto al giudizio della Commissione.

Nella denuncia del 10-10-97 mi sembrava di avere fornito sufficenti elementi a sostegno della gravita' e fondatezza della violazione lamentata. La risposta fornitami dal sig. Andrea Tamietti mi dimostra che evidentemente non sono stato abbastanza chiaro per cui, ripetendomi anche, forniro' ulteriori elementi che mi auguro siano considerati sufficenti per ritenere degno di giudizio il ricorso. Per motivi di tempo non ho potuto raccogliere ed elencare, come avrei voluto, fatti e dati oggettivi da allegare a questa lettera di precisazione. Poiche' solamente nel tempo libero a mia disposizione posso dedicarmi a questo lavoro che mi richiede impegno e sacrificio, temendo di non rispettare il termine ragionevolmente breve a cui si fa cenno nella lettera del 20-01-98, ho preferito rispondere tempestivamente a scapito della meticolosita' essendo anche fermamente convinto di addurre sufficenti e gravi argomenti a sostegno del ricorso alla Commissione.

Preciso che i richiami all'art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e all'art. 21 della Costituzione Italiana li ho fatti per ricordare come la violazione del diritto violato sia universalmente riconosciuto e sia anche stato recepito dallo Stato Italiano nella carta fondamentale.

Per quanto concerne la violazione dell'art. 21 della Costituzione italiana mi sono rivolto alla Presidenza della Repubblica per chiederne la tutela come documentano le 3 lettere spedite al Quirinale.

Avendo ricevuto solo lusinghe telefoniche e nessuna risposta scritta come richiesto nelle lettere-denuncia spedite alla Presidenza della Repubblica italiana, ho deciso di appellarmi a codesta Commissione per chiedere, come cittadino italiano ed europeo, la tutela dell'art. 10 della Convenzione.

Denuncia della violazione

Ritengo violato il diritto fondamentale dell'uomo ad una corretta informazione perche' e' inaccettabile la ignoranza da parte della pubblica opinione italiana del reato di falsa testimonianza di cui si e' reso responsabile il cittadino Silvio Berlusconi in data 27-09-88 dinnanzi al Tribunale di Verona. Per i dettagli della sentenza amnistiata si veda la lettera del 10-10-97. La gravita' morale di questo reato e' tale da minare la credibilita' della persona, al punto da impedire a chi si e' macchiato di tale delitto, di poter essere rappresentante del popolo.

Tale preclusione a mio giudizio puo' essere eliminata solamente se il corpo elettorale, pur conoscendo questo precedente, concede a chi si e' macchiato di tale reato, fiducia e consenso. Nella denuncia del 10-10-97 gia' ho elencato esempi che testimoniano l'ignoranza della notizia e posso fornire questi elementi di giudizio alla Commissione.

Grazie al lavoro e all'impegno che ho dedicato a questo argomento dall'aprile 1994, posso affermare che questa notizia non e' stata data in Italia dai mezzi di informazione di grande diffusione durante la campagna elettorale delle elezioni politiche del 27 marzo 1994, per cui posso tranquillamente affermare che questa sentenza, gia' in giudicato dal 13-02-1991, e' sconosciuta alla pubblica opinone italiana. Ne consegue che la legittimazione politica del cittadino Silvio Berlusconi e' da considerarsi non valida.

Per questi motivi chiedo a codesta Commissione che il mio ricorso sia portato alla Corte di Giustizia affinche' sia tutelato il fondamentale diritto violato. La violazione di questo diritto ha gia' avuto conseguenze molto gravi per la vita democratica ed economica del Paese per cui non e' piu' tollerabile permettere e accettare ulteriormente tale violazione.

Chiedo anche che la Corte di giustizia si pronunci sulla mancata risposta che hanno ottenuto le mie lettere-denuncia inviate al Quirinale, a cui mi sono rivolto per chiedere la tutela del diritto sancito dall' art. 21 della Costituzione Italiana. Contrariamente ad una esplicita promessa telefonica da parte di un funzionario dell'Ufficio Affari Interni, mai ho ricevuto una risposta alla mia denuncia. Posso anche documentare quale funzionario mi ha fatto questa promessa e la esibiro' alla Corte.

Nella denuncia associo a livello di responsabilita' morale anche la quasi totalita' della stampa italiana e della classe politica per il silenzio e la censura della notizia. Chiedo la tutela del diritto violato perche' e' grave in se' la   violazione avvenuta ma ancor piu' gravi e pesanti potrebbero essere in futuro le conseguenze derivanti dall'avere tollerato e permesso questa violazione. Piu' avanti spieghero' quali siano i motivi che mi inducono a temere ulteriori e pesanti conseguenze della violazione denunciata.

Documentazione del lavoro svolto

aprile 1994 conoscenza della notizia oggetto della denuncia leggendo il libro "Inchiesta sul signor TV" di Giovanni Ruggeri e Mario Guarino pubblicato da Kaos edizioni nel febbraio 1994.

aprile consultazione della sentenza e ottenuto permesso per avere maggio 1994 copia della medesima sentenza.

luglio richiesta ai mezzi di informazione (sia giornali che agosto 1994 televisivi) della diffusione della notizia. Non ho conseguito alcun risultato e neppure una risposta che giustificasse il silenzio e la censura fatta dal mondo della informazione.

12-08-94 prima lettera-denuncia all'Ufficio di Presidenza della Repubblica Italiana fatta a seguito del silenzio e della censura dell'informazione. A questa lettera non ho avuto nessuna risposta.

01-09-94 articolo del direttore del quotidiano "La Voce" Indro Montanelli : Delitto e castigo. Vi si legge fra l'altro : "Berlusconi non e' uomo da avviso di garanzia, e tanto meno da manette. Nonostante l'amicizia che un tempo ci lego',io so poco dei suoi affari privati.Ma non credo abbiano mai intaccato il codice penale." Non faccio commenti ricordo solo che Montanelli e' considerato in Italia maestro di giornalismo e che all'epoca in cui Berlusconi ha reso falsa testimonianza mi risulta che i 2 personaggi avessero una intensa frequentazione dovuta a rapporti di lavoro e amicizia.

12-09-1994 al festival nazionale dell'Unita' nel corso di un dibattito pubblico alla presenza di D'Alema, Pansa, Rocca, Montanelli e Mieli ho cercato di diffondere la notizia : sono stato intimidito e impedito dalla Digos di Modena che mi ha sequestrato un cartello di cartoncino e mi ha anche costretto a stare seduto e fermo su una sedia altrimenti di forza mi portavano via dal luogo del dibattito.

15-09-94 unica risposta ricevuta in tutti questi anni; risposta del deputato Walter Bielli del gruppo parlamentare di Rifondazione Comunista-Progressisti. Posso esibire copia della lettera.

05-10-94 denuncia presso la procura di Milano a carico del servizio pubblico RAI : denuncia archiviata da D'Ambrosio Gerardo in data 17-10-94

02-04-95 contradditorio in diretta alla emittente radiofonica Italia Radio con on. Francesco D'Onofrio - Quanto affermato dall'on. D'Ononfrio dimostra che non e' a conoscenza della notizia. Possiedo documento audio del contradditorio.

20-07-95 risposta ricevuta dall'on. Violante ex-magistrato, vice-presidente della Camera il 20-07-95 ad un pubblico dibattito in cui avevo denunciato la censura della notizia attuata anche dal PDS a cui l'on. Violante appartiene. Conservo documentazione video e audio che ho consegnato anche a persone di mia fiducia. "io non ho nulla da rispondere. La sua domanda e' questa : Berlusconi e' stato condannato per   falsa testimonianza e poi ha avuto l'amnistia. .... Va bene e' stato amnistiato per falsa testimonianza, io credo che le responsabilita' politiche di Berlusconi sono molto piu' gravi ...." e ha concluso la risposta raccontando una specie di barzelletta sull'ottimismo del Berlusconi.

23-07-95 intervento ad un pubblico dibattito nel festival di S.Giovanni in Persiceto - dibattito trasmesso in diretta dalla emittente radiofonica Italia Radio - al dibattito erano presenti : Valdo Spini deputato, Giuseppe Giulietti deputato, Carmine Fotia direttore Italia Radio, Mauro Zani deputato. Possiedo documento video della risposta avuta da Zani del PDS - la risposta ricevuta da Zani conferma dubbi e sospetti sulla tutela della legalita' da parte del PDS.

1995 varie telefonate all'Ufficio Presidenza della Repubblica per avere notizia sulla risposta alla mia denuncia del 12-08-94. Durante i colloqui con diversi funzionari dell'Ufficio affari  interni ho capito che era necessario inviare una lettera-denuncia piu' dettagliata e documentata.

23-09-95 II' lettera inviata alla Presidenza della Repubblica Italiana maturata anche dopo le molteplici sollecitazioni fatte per avere una risposta.

04-01-96 III' lettera inviata alla Presidenza della Repubblica Oramai avevo maturato il convincimento che nessuna risposta mi sarebbe arrivata - La sensazione si e' dimostrata vera -

23-03-96 lettera al Cardinale Martini di Milano e a don Zega direttore di Famiglia Cristiana -

aprile 1996 ammissione della ignoranza del precedente penale di falsa testimonianza fatta dall'avv. Carlo Taormina. L'avvocato Carlo Taormina, principe del Foro romano, ha ammesso di ignorare la notizia della falsa testimonianza di Berlusconi nel corso di una tribuna politica trasmessa da una televisione privata durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 21-04-1996 nelle quali si presentava come candidato di Forza Italia di cui e' leader lo stesso Berlusconi. L'emittente televisiva e' Odeon TV, la domanda e' stata fatta dal direttore del settimanale Avvenimenti Claudio Fracassi. Non ho la registrazione ma ho avuto conferma telefonica dal direttore circa la veridicita' del fatto.

22-04-96 risposta di don Zega

aprile 1996 risposta della segreteria del cardinale Martini.

07-07-96 intervento a pubblico dibattito a S. Giovanni in Persiceto dibattito trasmesso in diretta dalla emittente radiofonica Italia Radio - era presente l'on. Zani del PDS e ho replicato alla risposta che avevo ricevuto il 23-07-95 insistendo sulla censura della notizia e sul silenzio

21-07-96 incontro pubblico a S.Giovanni in Persiceto trasmesso dalla emittente Italia Radio . Erano presenti il procuratore di Palermo Caselli, don Ciotti e Maurizio de Luca. Al pubblico non e' stata data la possibilita' di intervenire per cui non ho potuto leggere un intervento che avevo preparato sul tema oggetto della denuncia.

17-10-96 lettera-denuncia spedita alla Commissione Giuridica di Bruxelles. Conservo scontrino della lettera raccondata. Non ho avuto alcuna risposta. Ho poi saputo del mio errore : la Commissione di Bruxelles non e' competente della materia oggetto del ricorso.

Dalla fine del 1996 ho rinunciato a denunciare in Italia pubblicamente la censura della notizia perche' ho deciso di ricorrere a codesta Commissione per ottenere la tutela del diritto violato mediante una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

10-10-97 I' lettera-denuncia spedita a codesta Commissione.

Inquietanti ipotesi per comprendere le cause della censura della notizia

I motivi per cui pervicacemente chiedo la tutela del diritto violato sono i seguenti :

- ritengo inamissibile "tollerare" una cosi' grave violazione e penso che tale "tolleranza" possa essere giustificata solo da superficialita' e incoscienza oppure da inquietanti connivenze e complicita'.

- non accetto che sia "tollerata" una tale violazione perche' le conseguenze morali sulle future generazioni saranno devastanti e incalcolabili.

Come ho documentato, appena sono stato informato del precedente penale di Berlusconi mi sono attivato per capire come mai una notizia di tale gravita' non veniva data dai mezzi di informazione e dagli avversari politici del Berlusconi-candidato, ed in particolare dal PDS che ritenevo il partito maggiormente investito della responsabilita' di tutela dei diritti di cittadini piu' deboli e indifesi.

Le risposte e le giustificazioni che ho ricevuto mi hanno subito fatto intuire che eravamo di fronte all'ennesimo "mistero" di cui e' costellata la fragile democrazia italiana. Poiche' sono un cittadino libero, ho deciso di vivere onestamente per cui sempre ho pagato e paghero' prezzi elevati per questa scelta; e' proprio per coerenza a questa scelta che non sono disponibile ad accettare misteri di alcun genere ed esigo risposte chiare e plausibili. Se non ottengo tali risposte, con le mie forze indago e ascolto chi si  dimostra di essere libero da qualsiasi condizionamento di parte e poi mi sento autorizzato ad esprimere e avanzare inquietanti sospetti.

Nella lettera del 10-10-97 gia' avevo espresso alcuni di questi sospetti ma mi sono contenuto e trattenuto per cautela. Poiche' successivamente sono avvenuti gravissimi fatti che ancora ora sono in corso e minacciano seriamente lo stato democratico e civile del Paese, saro' piu' esplicito nell'esprimere questi sospetti che trovano riscontro anche in recentissimi sviluppi di inchieste giudiziarie sulla corruzione e sulle stragi.

Premetto che nello scontro oramai in atto in Italia tra mondo della politica e Magistratura sto dalla parte della Magistratura perche' la classe politica italiana e' completamente squalificata e inaffidabile. ritengo anche che solo col lavoro che viene portato avanti dalla Magistratura in questo momento, il mio Paese si potra' liberare dai retaggi e dai condizionamenti del passato che limitano la liberta' dei cittadini italiani. Non elenco la serie infinita di gravissimi  fatti successi in Italia nel recente passato;

gia' nella lettera del 10-10-97 ho ricordato quelli piu' eclatanti che in particolare vedevano coinvolti Berlusconi e servitori veri dello Stato e della collettivita' (si veda le aggressioni a Caselli e a tutto il Pool di Milano). Mi propongo in futuro di documentare ed elencare in maniera sistematica questa serie infinita di fatti ed episodi gravissimi ho ben chiaro nella mia mente cio' che devo fare, essendo in possesso del materiale su cui devo lavorare; ho bisogno solo di tempo perche' posso dedicare una parte molto limitata della mia giornata a questo lavoro. Ricordo ora solamente alcuni fatti principali e sviluppo qualche riflessione.

Silvio Berlusconi ha mentito sulla data di iscrizione alla loggia massonica P2; questa loggia fu definita da una persona onesta ed integerrima come Sandro Pertini una associazione a delinquere. Ricordo che Sandro Pertini per sfuggire alla persecuzione fascista ha fatto il muratore in Francia mentre il compagno di partito Pietro Nenni, pure lui perseguitato dal regime fascista, ha usufruito della immunita' offertagli dal Vaticano.

La pericolosita' per lo stato democratico italiano della loggia massonica P2 e' testimoniata anche dalle infinite inchieste giudiziarie che hanno visto e vedono ancora coinvolti appartenenti a questa associazione, la quale camaleonticamente si e' trasformata ed e' ancora viva e vegeta e condiziona pesantemente, attraverso un potere reale e mediante sotteranei ricatti, gran parte dei protagonisti attuali della vita politica ed istituzionale.

Su questa ultima affermazione non ho documenti certi ma la interminabile catena di "misteri" succedutisi nel Paese autorizza e alimenta questi sospetti. Anche di tutti questi "misteri" mi prefiggo di fare un elenco per sostenere e supportare i miei sospetti. Per testimoniare la scarsa credibilita' di un personaggio come Berlusconi e la censura dell'informazione in Italia ricordo a titolo di esempio :

1) a pag. 73 del libro "Il venditore" di Giuseppe Fiori , prima edizione maggio 1995 ed. Garzanti viene ricordato un fatto di autocensura grave. Nella versione francese del libro uscito col titolo "L'Europe des parrains" l'autore Fabrizio Calvi, facendo riferimento a indagini della Criminalpol, ipotizza un possibile coinvolgimento dell'entourage di Silvio Berlusconi nei rapporti con la criminalita' organizzata. Nella edizione italiana del libro di Fabrizio Calvi, edita dalla Mondadori-Fininvest il riferimento a Berlusconi e' cancellato;

2) Nella requisitoria fatta il 30-01-98 nel processo presso il Tribunale di Milano per le tangenti alla Gdf pagate con fondi neri della Fininvest il pm Gherardo Colombo ha tra l'altro affermato : "D'altronde gia' in passato Silvio Berlusconi ha dimostrato di non avere scrupoli nel dichiarare il falso alla autorita'" . [La Repubblica pag. 9 del 31-01-98].

Per legittimare come politico Silvio Berlusconi, il presidente della Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali Massimo D'Alema, segretario anche del partito PDS, afferma disinvoltamente, e a mio avviso irresponsabilmente, che la legittimazione politica del Berlusconi stesso e' conseguente al consenso elettorale di milioni di cittadini italiani. L'on. D'Alema dimentica incomprensibilmente di dire pero' che la maggioranza degli italiani non e' stata correttamente informata sui fatti accaduti dal 1988 al 1991 riguardanti Berlusconi, fatti penalmente rilevanti che hanno portato alla sentenza definitiva della falsa testimonianza.

Questa strana "dimenticanza" di D'Alema e la inquietante legittimazione di un personaggio come Berlusconi ha portato al seguente risultato : nella Commissione Bicamerale per le riforme Istituzionali, investita della alta responsabilita' di apportare modifiche alla Carta Costituzionale, vi e' incomprenbibilmente un personaggio come Berlusconi imputato e indagato per reati gravissimi in molteplici inchieste giudiziarie. Poiche' ho voluto trovare una risposta plausibile a questa assurda situazione mi sono ricordato di quanto ho letto su inquietanti rapporti tra loggia P2 e il partito PCI-PDS : si veda il capitolo IV "I rapporti con Gelli : lo scheletro nell'armadio del PCI",nel libro "Ladri di democrazia" di Massimo Teodori,Pironti Editore, ed il libro di Gianfranco PIAZZESI, "Gelli", ed. Garzanti, febbraio 1983.

Le insodisfacenti risposte che ho ricevuto dall'on. Violante e dall'on. Zani del PDS sul precedente penale di Berlusconi hanno rafforzato in me il sospetto su questi rapporti inquietanti. In aiuto a questa mia ricerca su incomprensibili rapporti e inamissibili legittimazioni e' appena uscito in libreria edito dalla casa editrice Kaos il libro "Il Rosso & il Nero" in cui vengono analizzati sconcertanti rapporti e ambigui contatti, diretti e indiretti, fra l'anticomunista Berlusconi e i neo-comunisti di Rifondazione.

Non ho ancora avuto il tempo materiale per leggere questo saggio anche perche' sono stato impegnato a scrivere questa lettera; al momento ho potuto solamente leggere l'introduzione. Rilevo che i sospetti e le inquietanti ipotesi che avevo gia' espresso nella lettera del 10-10-97 a pag. 3 e 4, sono sollevate anche dall'autore del libro della Kaos, Roberto di Fede. Mentre sto scrivendo questa lettera sono venuto a conoscenza della requisitoria del Pm Ielo nel processo in corso presso il Tribunale di Milano per tangenti sugli appalti dell'Enel e ho appena letto l'inchiesta di Gianni Barbacetto pubblicata su "Diario della settimana" nel n. 6 anno III, in edicola questa settimana, intitolata "Tangenti rosse il tabu' e il pregiudizio".

Sia nella requisitoria del pm milanese sia nell'inchiesta giornalistica, il PCI-PDS viene chiamato in causa per il coinvolgimento nel sistema di diffusa e dilagante corruzione presente ora in Italia. Per tutte queste considerazioni ed elementi di giudizio ritengo sia lecito il sospetto sui lontani e inquietanti rapporti tra PCI-loggia P2 e sui piu' recenti e altrettanto inquietanti casi di corruzione in cui e' coinvolto anche il PDS, seppur marginalmente rispetto a DC e PSI; per questo affermo esplicitamente, nutrendo il fondato timore che si voglia coprire e mascherare fatti e situazioni indicibili in questo momento storico, che il presente ricorso ha validita' e consistenza tali da meritare di essere il giudizio della Corte di Giustizia.

Fino a quando non saranno smascherati patti scellerati e indicibili che avvelenano la vita democratica dell'Italia e condizionano la vita civile, il Paese sara' sottoposto a continue minacce che rischiano di mettere in pericolo la democrazia del Paese. A titolo di esempio ricordo, come ho preannunciato sopra, due gravi situazioni che a mio avviso possono ulteriormente aggravarsi e portare il paese sul baratro. Queste situazioni rappresentano un pericolo molto serio e sono aggravate anche dalla assenza in Italia, in questo momento storico, di personalita' politiche autorevoli e moralmente irreprensibili. Ricordo come il movimento politico della Lega si stia trasformando sempre piu' in movimento eversivo per l'irresponsabilita' di una classe dirigente che malamente utilizza e sfrutta motivati e validi risentimenti popolari nei riguardi di un potere centrale corrotto ed irresponsabile. Questa pericolosa evoluzione avviene anche nella impotenza della stragrande maggioranza degli uomini politici i quali se appartengono al Polo delle Liberta' e del Buon Governo sono principalmente occupati e impegnati a difendere goffamente un capo impresentabile e indifendibile come Berlusconi e se appartengono allo schieramento dell'Ulivo o sono occupati nel rimettere in sesto una gravissima situazione economica (impresa che e' appena agli inizi) o sono anche loro impegnati a legittimare e difendere, in nome di un peloso garantismo, politici impresentabili come Dell'Utri, Previti,Berlusconi, Berruti etc. indagati o processati da varie Procure italiane ed ora anche da procure europee (si veda la inchiesta Telecinco).

Ricordo a riguardo della inaffidabilita' della attuale classe politica complessiva il penoso lavoro della Commissione Bicamerale frutto dei continui e pesanti condizionamenti derivanti dalla necessita' di garantire l'impunita' a troppi parlamentari, necessita' che viene mascherata e spacciata vergognosamnete come tutela e difesa del sistema garanzie di tutti i cittadini italiani.

La recente e per me scontata bocciatura dell'autorizzazione all'arresto del deputato Previti fatta dalla Camera dei deputati ha ulteriormente dimostrato come la classe politica italiana non sia in grado di liberarsi da sola della parte corrotta e complice del malaffare politico-criminale. La seconda pericolosa situazione, che al momento si intravvede solo ma che esplodera' a breve e si sommera' alle troppe tensioni esistenti nel Paese, deriva dalla recente sentenza della Corte di Giustizia delle comunit… europee che ha condannato, giustamente, l'Italia per aver istituito un credito d'imposta a favore delle imprese di trasporti nel 1992.

Questa giusta condanna dell'Italia da parte dell' Ue per il credito d'imposta istituito dall'Italia a favore degli autotrasportatori rischiera' di determinare il blocco dei Tir. Le organizzazioni di categoria Fai e Unatras hanno gia' annunciato questa  eventualita' e hanno gia' dichiarato di non voler restituire neppure una lira per cui si prospetta nell'immediato futuro una serie di manifestazioni e disagi ben piu' pesanti di quelle che si sono avute con i Cobas del latte con imprevedibili conseguenze anche di ordine pubblico.

Temo pesanti conseguenze anche perche' la condanna potra' essere estesa anche agli anni 1993, 1994, 1995.

Per tutto quanto ho scritto e ricordato sia in questa lettera che in quella del 10-10-97 ritengo che il futuro che attende l'Italia debba realisticamente preoccupare chi e' persona responsabile; per questo e' necessario coltivare particolare attenzione ed intransigenza per tutelare la legalita' ed il rispetto delle regole e perche' si possa superare le attuali difficolta' con un lavoro di chiarezza e trasparenza.

In questa ottica mi ha molto colpito cio' che ho sentito pronunciare dal Presidente della Repubblica in visita a Vercelli il 07-02-98. Il capo dello Stato Italiano ha affermato che dopo quindici anni di tentativi falliti per riformare lo stato ci si deve rassegnare all'intesa e si deve fare un compromesso. Non mi e' chiaro quale sia il compromesso necessario a cui alludeva il Presidente della Repubblica affinche' si arrivi alla modifica della Costituzione Italiana;

per certo so che il compromesso non dovra' garantire l'impunita' a nessuno, chiunque esso sia perche' questo e' imposto dal rispetto del principio di legalita' e di giustizia. Durante la stessa visita mi ha molto inquietato un'altra frase  pronuciata dal Presidente della Repubblica riportata a pag. 8 da "La Repubblica" del 08-02-98 :

"Non esiste una Costituzione al mondo, fra quelle diplomatiche, che non cerchi un denominatore comune. Senza questo avvicinamento la nuova carta non nascera' mai.... ..O vogliamo forse tornare a un regime assoluto che regala un pezzo di Costituzione?" Certamente compromessi e avvicinamenti con personaggi come l'imputato Silvio Berlusconi non possono certamente partorire patti e accordi degni di una Carta Costituzionale. Se purtroppo violando diritti fondamentali del cittadino e' stata concessa legittimazione e credibilita' a personaggi indegni, una sola strada e' percorribile : ammettere gli errori commessi, dissipare misteri e sospetti del passato e del presente accettando il primato della legalita' per permettere alla Magistratura di adempiere la funzione a cui e' chiamata istituzionalmente a difesa del cittadino.

Con la speranza e la fiducia che le precisazioni fornite siano sufficenti per sottoporre il ricorso alla Commissione, dichiarando la mia disponibilita' a fornire ulteriori e piu' dettagliate precisazioni porgo distinti saluti