Russi 26-12-97

Spett. Commissione europea dei diritti dell'uomo,

invio  fotocopie di articoli e titoli  comparsi su alcuni quotidiani italiani
il 04-12-97 per comunicare la  notizia  della  sentenza  emessa  dalla  sesta
sezione penale del  Tribunale di Milano  in data 03-12-97,  sentenza di primo
grado  che ha condannato il cittadino italiano Silvio Berlusconi per falso in
bilancio nella vicenda Medusa.

Invio il materiale chiedendo cortesemente  che  sia  allegato  alla  denuncia
spedita il 25-10-97 e pervenuta al Consiglio dell'Europa il 30-10-97.

A   riprova  della  permanente  violazione  che  si  protrae  in  Italia  del
fondamentale diritto dell'uomo ad avere  una  corretta  informazione  i  piu'
diffusi  quotidiani hanno falsamente parlato di "prima condanna" dimenticando
la  sentenza n.  97 n.215/89 Reg.  Gen.  della Corte di Appello di Venezia in
cui realmente per la prima volta il cittadino Silvio Berlusconi era giudicato
colpevole di reato penale.

Le affermazioni  del Capo dello  Stato nel discorso  di fine anno  in tema di
Giustizia associate alle  affermazioni  del  Presidente  della  Camera  sulla
possibile amnistia  del 1999 mi inducono a  rafforzare la denuncia inviata il
25-10-97.

Questa ulteriore falsificazione operata dal mondo dell'informazione asservita
ai  potenti di turno, associata alle  inamissibili proposte di modifica della
Costituzione Italiana  in tema di giustizia,  mi rafforzano nella convinzione
che la tutela della  legalita' in  Italia e'  gravemente minacciata  non solo
dalla criminalita' organizzata ben radicata su tutto il territorio nazionale,
ma   anche  da  una  classe  politica  che  irresponsabilmente,  al  fine  di
autopreservarsi e proteggersi da doverose e minacciose inchieste giudiziarie,
crea le  premesse per vanificare il lavoro  di magistrati coraggiosi e onesti
che hanno l'unico torto di aver svelato e per questo perseguire la profonda e
diffusa corruzione e gli intrecci tra criminalita' organizzata e criminalita'
politica.

Proseguendo su questa strada una irresponsabile classe politica, con l'avallo
dei massimi  vertici dello  Stato, sta  creando le  premesse per  giungere ad
assoluzioni  generalizzate di cui ingiustamente beneficeranno responsabili di
gravi corruzioni con effetti devastanti sulle future generazioni.

A  nulla servira'  il risanamento  economico del  Paese iniziato  dal governo
Prodi per permettere all' Italia l'ingresso nell' Europa, se tale risanamento
non  sara' accompagnato da un eguale rigore morale che permetta all'Italia di
diventare un  Paese  veramente  civile  e  democratico  in  cui  prevalga  la
legalita' e abbiano giusta condanna chi ha violato e viola la legge.

                                	Distinti saluti

						Campoli Pietro